Roma è senza dubbio una delle città più uniche al mondo, un luogo dove il presente e l’antico si fondono armoniosamente. Ma, tra le innumerevoli meraviglie, vi sono anche luoghi di grande rilievo per la comunità ebraica.
Nello specifico, chi visita la città eterna non può perdersi una visita al Ghetto, il quartiere ebraico, dove si trova la Sinagoga di Roma, meglio conosciuta come il Tempio Maggiore. Un’altra area di grande interesse del Ghetto di Roma comprende la zona attorno al Portico d’Ottavia. Qui potrete anche provare i piatti tipici della cucina giudaico-romana, che ha saputo fondere la tradizione romana con le regole del kosher food.
La storia del Tempio Maggiore di Roma
Il Tempio Maggiore, ovvero la Sinagoga principale di Roma, è uno dei templi più importanti della comunità ebraica romana. Situato sul fiume Tevere nel cuore dell’antico Ghetto ebraico, la sua costruzione fu strettamente connessa al processo di emancipazione da secoli di discriminazione.
La sinagoga fu eretta tra il 1901 e il 1904, dopo che le mura del Ghetto furono abbattute nel 1888, quando Roma fu incorporata nel Regno d’Italia, e divenne simbolo di libertà e integrazione della comunità ebraica. È una parte unica del profilo di Roma e del mondo: il Tempio dalla cupola quadrata con un peculiare mix di stile Liberty e orientale.
Oltre a fungere da luogo di culto, il Tempio ospita anche il Museo Ebraico di Roma, un museo dedicato alla storia e alla cultura degli ebrei, basato su scoperte di oltre duemila anni di storia.
Cosa aspettarsi da una visita alla Sinagoga di Roma
Una visita al Tempio Maggiore e al Museo Ebraico è d’obbligo quando si soggiorna a Roma. Questi due luoghi narrano la storia di una comunità che ha subito tempi turbolenti, ma ha saputo anche mantenere la sua identità e le sue tradizioni.
Un tour di quest’area non solo vi catapulta in secoli di arte e architettura, ma vi spinge anche a riflettere sulla tolleranza e sul valore della coesistenza pacifica tra diverse culture.
Perciò, se vi capita di andare a Roma, non dimenticate di visitare il Tempio Maggiore e il Museo Ebraico. Sarà un’esperienza che vi arricchirà profondamente e dalla quale difficilmente riuscirete ad allontanarvi senza portare con voi un ricordo indelebile.
Il Portico di Ottavia: tra storia ebraica e archeologia
Non lontano dalla Sinagoga si trova uno dei luoghi che meglio rappresentano il passato classico e la storia ebraica di Roma: il Portico d’Ottavia. Costruito nel II secolo a.C. e successivamente ricostruito dall’imperatore Augusto, era inizialmente parte di un complesso monumentale dedicato a sua sorella, Ottavia, con templi, biblioteche e statue.
Il portico divenne un luogo di incontro per gli ebrei già nel Medioevo, quando le grandi rovine imponenti del passato romano erano parte integrante del Ghetto ebraico, con i sui vicoli stretti e le sue piccole botteghe. È un luogo che ha poi assistito a eventi molto gravi, come le persecuzioni durante il periodo fascista, insieme alla deportazione degli ebrei romani nel 1943.
Oggi, il Portico d’Ottavia è uno di quei luoghi che non puoi non visitare se vuoi comprendere il passato multiculturale di Roma. Se questo non bastasse, il Portico ospita anche i migliori ristoranti di cucina giudaico-romanesca della città, dove si può ordinare un piatto tradizionale di carciofi alla giudia o una carbonara ebraica, rivisitata in chiave kosher.
Itinerario per una visita del Ghetto di Roma
Se volete visitare il Ghetto di Roma vi consigliamo di iniziare proprio dalla Sinagoga. Qui, parte della visita è dedicata al Museo Ebraico, situato nella sinagoga stessa, che offre un quadro completo della storia della comunità ebraica a Roma, con spiegazioni esaustive sui vari giorni festivi, tradizioni e altri eventi importanti.
Dopo aver visitato il Tempio Maggiore, è possibile dirigersi verso il vicino Portico d’Ottavia. Solo una breve passeggiata per arrivarci ed entrerete nel labirinto del Ghetto, dove targhe a terra con pietre di ottone segnano i nomi degli ebrei deportati durante l’occupazione fascista. Camminare per questi vicoli è commovente e fa riflettere su quanto accaduto, sul significato della memoria storica.
Inoltre, non appena arrivati al Portico d’Ottavia, vi troverete di fronte ai resti archeologici dell’antica Roma. Dopo, sarà decisamente il momento di visitare uno dei ristoranti del quartiere e sperimentare la cucina kosher romana.